Gramellini e il Trivial Pursuit

Massimo Gramellini dice che non si possono lasciare le formule di matematica ai maturandi dello scientifico perché sarebbe un «aiutino» che svilirebbe la prova. Rendendo così evidente il fatto di essersi diplomato al classico e di aver fatto ben poca matematica in vita sua.

Ma i problemi del modo di ragionare di Gramellini – e di molti che la scuola l’hanno fatta ma non l’hanno capita – non sono solo questi. Scrive Gramellini: «Si può vivere senza sapere a memoria in che anno è nato Napoleone? Sì, se non fosse che così si rischia di non sapere se sia nato prima lui o Carlo Magno. E se non si sa questo, si finisce per non sapere niente di storia e poco di tutto il resto».

Ebbene, si può vivere ignorando bellamente chi siano Napoleone e Carlo Magno (e sono sicuro che la maggioranza degli italiani viva in questa condizione) ma essere comunque persone oneste e utili alla società, come saperlo ed essere dei completi imbecilli. Io, ad esempio, non ho la minima idea dell’anno di nascita di Napoleone (anni ’60 del ‘700? Boh, non ho voglia di googlare), eppure sono laureato in storia a pieni voti e insegno questa materia. Ma è inutile: spiegare alla gente che la scuola non ti deve preparare per i quiz televisivi ma darti la capacità di ragionare è impresa improba.

(Il che non vuol dire che le date non servano, ma che ne bastano molte meno di quelle che crede Gramellini; e che comunque dobbiamo aiutare i ragazzi a capire il mondo e la realtà e a ragionarci sopra, non a conoscere a memoria numeri e date. Anche se sarebbe bello, la vita non è una partita di Trivial Pursuit)

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