Il cavallo di Nietzsche

Nietzsche e il problema del cavalloLa settimana scorsa vi ho annunciato la nascita di una nuova rubrica sul blog del mio editore, Le Meraviglie: una rubrica che si chiama Quello che i filosofi non dicono (siamo così, dolcemente complicati) e che si propone di presentare le vite – o quantomeno alcuni fatti biografici – dei più grandi filosofi da un punto di vista diverso e obliquo. Si tratta di raccontini che prendono spunto da fatti reali e poi, ovviamente, lavorano un po’ di fantasia, ma cercando di essere coerenti nei confronti del filosofo in questione.
La prima puntata è stata dedicata a Talete e, se non l’avete letta, potete recuperarla qui.
La seconda è uscita questo lunedì e ci racconta Nietzsche dal punto di vista del famoso cavallo che il filosofo abbracciò una sera d’inverno, a Torino, proprio nel momento in cui purtroppo la pazzia prese possesso della sua mente.
Qui di seguito le prime righe del racconto e il link per leggere il resto sul blog de Le Meraviglie.

 
 

Quello che i filosofi non dicono
(siamo così, dolcemente complicati)

Il cavallo di Nietzsche

La prossima volta che mi reincarno, giuro, col cavolo che scelgo il cavallo!
Tutta colpa di quel tizio… Non mi ricordo più nemmeno come si chiamava, un medico o qualcosa del genere… Sempre lì a dirmi: «Scegli il cavallo, è nobile, ha portamento, è molto rispettato… Rinasci cavallo!». Invece era molto meglio se sceglievo di reincarnarmi in una mucca in India: quelle sì che se la spassano!
[continua su Le Meraviglie]

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