Padania mon amour

[dropcap] Q [/dropcap]uesto, ovviamente, non è il primo blog della mia “vita” su internet. Aperto in occasione del lancio di “Per chi suona la campanella”, questo sito ha infatti sostituito, a volte togliendo spazio e altre volte portando proprio alla chiusura, altre pagine web che aggiornavo con frequenza più o meno sporadica: blog personali e non, siti o forum che nel corso degli anni hanno ospitato qualche mia riflessione, battuta, o scritto.
Visto che queste pagine, però, sono in buona parte cadute nell’oblio, ho deciso di recuperarne, a futura memoria, alcuni post che mi sembrano più riusciti e/o interessanti, e farli rivivere qui.
Si parte oggi con un pezzo, pubblicato originariamente il 24 giugno 2011, quantomai di attualità e intitolato “Padania mon amour”.

Una villa del nord Italia, qualche anno fa, un tardo pomeriggio.

UMBERTO: Bisogna trovare un nome…
ROBERTO M.: Già, già. Ogni Stato ha il suo nome.
ROBERTO C.: Ma il nome c’è già. Nord Italia!
UMBERTO: Ma sei idiota? Non esiste mica lo Stato di Nord Spagna o di Sud Stati Uniti.
ROBERTO C.: Sì ma ci sono la Germania Est e la Germania Ovest…
ROBERTO M.: Non ci sono più, si son riunite.
ROBERTO C.: Ah sì?
ROBERTO M.: Sì.
ROBERTO C.: E allora… il Nord Irlanda, ecco.
UMBERTO: Quello non è uno Stato. Lascia perdere, sta’ zitto un po’ e ascolta, che te sei bravo a fare altre cose. Gioca un po’ coi cerini, va’.
ROBERTO M.: No, ci vuole un nome nuovo, un nome originale. Cosa c’è di particolare nel nord Italia?
UMBERTO: Le montagne.
ROBERTO M.: Ce le hanno anche al sud, gli Appennini.
UMBERTO: Sì, ma noi c’abbiamo le Alpi, è un’altra cosa.
ROBERTO M.: Ok, allora… Alpinia. Come suona?
ROBERTO C.: Insomma. Sembra una cosa da sciatori e io non so sciare.
UMBERTO: Te non conti, se dovessimo far le cose pensando a te non faremmo nulla. Comunque, Alpinia. Tu che ne dici, trota?
RENZO: Sembra una marca di autoradio.
UMBERTO: Se non piace a Renzo, non se ne fa nulla. Lui è la voce del nostro elettorato.
ROBERTO C.: Lui e non io?
UMBERTO: Vabbè, anche tu, dai. Comunque adesso cerchiamo un altro nome. Alpinia non va bene.
ROBERTO M.: Ok, Alpinia niente. Allora Alpilandia? Alpigna? Alpiia?
RENZO: Alpitour, eh eh eh.
UMBERTO: No, Roberto, lasciamo stare le Alpi. Cerchiamo qualcos’altro, un altro simbolo.
ROBERTO M.: Ok. Be’, se non son le Alpi sarà il Po.
UMBERTO: Giusto, giusto, il sacro Po. Che nomi vengono dal Po?
ROBERTO M.: Polandia?
ROBERTO C.: Ma non c’è già uno Stato che si chiama così? Là, verso la Russia? C’abbiamo il papa che viene da là…
ROBERTO M.: Quella è la Polonia.
ROBERTO C.: Eh, e tu che hai detto? Polondia.
ROBERTO M.: PolAnDia. Vabbè, fa niente. Altrimenti Polinia.
RENZO: Polinesia, eh eh eh.
ROBERTO C.: Ma c’hanno un fiume Po anche tutti questi paesi?
UMBERTO: No, tranquillo, torna a giocare coi cerini. Direi che anche Po come radice è scartato.
ROBERTO M.: Sì, ho capito, ma così non ci rimane nulla…
ROBERTO C.: Aspetta, ce l’ho io un’idea.
ROBERTO M.: Ah, mamma…
ROBERTO C.: Pensavo, presente l’Ungheria…?
UMBERTO: Sì, embé?
ROBERTO C.: Be’, tutti sanno che l’Ungheria ha preso il nome non da un fiume o da un lago o da una montagna, ma dal suo prodotto tipico, il Salame Ungherese.
UMBERTO: Davvero?
RENZO: Sì, papà, l’ho sentito anch’io. Anzi, l’ho messo anche nella tesina dell’esame di maturità…
ROBERTO C.: Bene. E non vale solo per l’Ungheria. Pensa alla Svizzera, che ci piace tanto.
UMBERTO: Ci penso spesso.
ROBERTO C.: Ecco, anche la Svizzera deve il suo nome a un prodotto locale, il famoso coltellino svizzero.
UMBERTO: Non ci avevo mai pensato.
ROBERTO M.: Non credo che le cose stiano proprio così.
ROBERTO C.: Te l’assicuro, Roberto, è roba che risale ancora al Medioevo.
UMBERTO: Va bene, ma quindi? Cosa ce ne frega a noi dell’Ungheria e della Svizzera?
ROBERTO C.: Be’, pensavo che anche noi forse potevamo fare lo stesso: invece di usare un fiume o una montagna, perché non usiamo un prodotto tipico per dare il nome al nostro Stato?
UMBERTO: Uhm, mi piace quest’idea. Si lega bene al nord che lavora, all’imprenditoria sempre attiva. Pochi fronzoli, tanto lavoro. Sì.
ROBERTO M.: Vabbè, ma rimane il problema di quale prodotto usare…
ROBERTO C.: Be’, il prodotto tipico nostro è sicuramente il Panettone.
UMBERTO: Panettonia mi pare un nome poco celodurista, però. Ci faremmo ridere dietro. Pensa alle partite di calcio: Germania contro Panettonia. Dai.
ROBERTO C.: Ok, allora il Pandoro. Ci spostiamo un po’ verso est ma è buono pure il Pandoro.
UMBERTO: No, basta roba dolce, noi siamo duri e incazzati, ci vuole un nome duro e incazzato. Pensa a qualche altro prodotto.
RENZO: I tortellini!
UMBERTO: Renzo, ma sei tordo? Ho detto duro e incazzato.
RENZO: Giovanni Rana?
UMBERTO: Più duro ancora.
RENZO: Berlusconi?
UMBERTO: Meno.
ROBERTO M.: L’unica cosa dura che facciamo qui al nord è la cioccolata fondente, ma la fanno pure gli svizzeri. Bisogna spostarsi…
UMBERTO: Spostarsi? Il nord è qui…
ROBERTO M.: Sì, ma non dobbiamo limitarci solo al nord. Guarda all’Emilia Romagna: quanti soldi non girano là?
UMBERTO: Eh, ma là non ci votano.
ROBERTO M.: Per ora, ma in futuro chissà. Magari, se dessimo al nostro nuovo Stato un nome emiliano…
UMBERTO: Non è una brutta idea. Ci vuole un prodotto emiliano duro e che incuta paura…
RENZO: Le lasagne.
UMBERTO: Le lasagne?
RENZO: Le lasagne che fa la mamma son durissime e a me fanno anche un po’ paura.
UMBERTO: Dev’essere una cosa che fa paura a tutti, non solo a te, cretino! Una cosa dura, nordica, maschia, ruvida, forte, una specie di pisello commestibile.
ROBERTO C.: Ce l’ho!
ROBERTO M.: Ce l’hai?
ROBERTO C.: Ce l’ho. Tenetevi forte: il nome sarà Grania!
UMBERTO: Grania?
ROBERTO C.: Sì, da Grana Padano. Duro, ruvido, forte.
ROBERTO M.: Un formaggio?
ROBERTO C.: Non un formaggio qualsiasi. Il grana va sul ragù, va sulla pasta, ma si mangia anche da solo. È stagionato, è storico. È un nome molto simbolico.
UMBERTO: Sì, ma Grania non mi piace. Ricorda la grana, ci fa sembrare interessati ai soldi.
ROBERTO C.: Non ci avevo pensato. Grania non era male, era una specie di Germania più corta, più diretta. O eventualmente, nome ufficiale, pensavo a Grania Padania.
ROBERTO M.: Eccolo! Padania! C’entra col Po, c’entra con l’Emilia, è duro, è figo.
UMBERTO: Sì, piace anche a me.
ROBERTO C.: In che senso “c’entra col Po”?
ROBERTO M.: La Val Padana, la Pianura Padana…
ROBERTO C.: Eh, la valle in cui si fa il Grana Padano, appunto.
UMBERTO: Vabbè, lasciamo perdere l’origine del nome. L’importante è che abbiamo un nome. Venite, andiamo di là a testarlo su mia moglie: se piace a lei, è fatta.
Escono tutti, rimane nella stanza solo Renzo, con un libro aperto sul tavolo.
RENZO: Bah, e dire che a me piace di più il Parmigiano-Reggiano…

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