Starnone e la Mastrocola

"Ex cattedra e altre storie di scuola" di Domenico Starnone
"Ex cattedra e altre storie di scuola" di Domenico Starnone
[dropcap] S [/dropcap]to leggendo, con colpevole ritardo, Ex cattedra e altre storie di scuola, simpatico volumetto che raccoglie il celebre Ex cattedra e varie aggiunte e raccontini comici di ambito scolastico scritti da Domenico Starnone. È un libro per certi versi diverso ma per certi altri molto simile a quello che ho scritto io, Per chi suona la campanella, e anche se i temi e gli stili sono differenti mi sento molto vicino alla sensibilità di Starnone.
Stavo leggendo, l’altra sera, il “racconto” – che è in realtà una sorta di reportage comico – intitolato Il collega Starnone quando mi sono imbattuto in una paginetta che è la miglior risposta possibile a Paola Mastrocola e al suo libro Togliamo il disturbo, scritto tra l’altro qualche anno dopo. Per capire cosa sostiene la Mastrocola potete dare un’occhiata qui.

Scrive Starnone:

Oggi però mi sono detto che la perdita di autorità spinge molti colleghi a sostenere, per difendersi, che le nuove generazioni stanno diventando sempre più stupide. Molti docenti lo dicono senza peli sulla lingua e con toni furibondi. È un circolo vizioso, non so cosa si può fare. Più autorità forse li rabbonirebbe. Per esempio, se gli allievi simulassero di pendere dalle loro labbra, la gioventù studiosa gli apparirebbe più intelligente? Se, quando fingo di appassionarmi alla mens mondana e al circuitus spiritualis di Marsilio Ficino – tutta roba che ho studiato in fretta e furia ieri sera per tenere una lezione sul neoplatonismo oggi -, loro fingessero a loro volta attenzione e partecipazione, mi sentirei più realizzato e li guarderei con maggior affetto? Non so. Se insegnanti e studenti e presidi e ministri mentissero, minando per il mondo esterno un’efficacia festosa del rito dell’istruzione, il rito diventerebbe meno efficace? La finzione di una scuola in ordine farebbe funzionare meglio la scuola?

Torna in alto