Un monocolore cinque stelle

[dropcap] A [/dropcap] sentire gli esperti – e a leggere il blog di Grillo – l’obiettivo del comico genovese sarebbe andare a nuove elezioni tra qualche mese, fare incetta di voti e avere la maggioranza da solo. Non so se la prospettiva sia realistica o anche solo possibile, ma di certo mi pare inquietante: non per Grillo in sé, col quale si può essere in accordo o in disaccordo, ma per la completa mancanza di meccanismi di controllo che una situazione del genere potrebbe evidenziare.
Dalla nascita della Repubblica, tutti i governi che si sono succeduti in Italia sono stati frutto di alleanze: perfino i monocolori DC nascevano dall’accordo tra le diverse correnti interne al partito, perfino Berlusconi (uno che ha sempre preoccupato molti per l’eccesso di poteri che si arrogava) doveva mediare coi suoi compagni di coalizione. Nessuno ha mai governato veramente da solo, senza dover sottostare a una dialettica interna al partito o all’alleanza.
Se il Movimento 5 Stelle diventasse maggioranza (cosa non impossibile, gli basterebbe un 5% in più alle prossime elezioni, e forse anche meno) avremmo il primo governo in cui ogni decisione può essere presa semplicemente dal leader, autonomamente: è lui il proprietario del simbolo, è lui che di sua iniziativa può espellere chiunque. Certo, potrebbe benissimo rivolgersi alla base, indire i suoi famosi sondaggi sul web; ma potrebbe anche non farlo. Potrebbe organizzare dei grandi sondaggi popolari, del tipo “Volete voi che il governo faccia ecc.”; ma nella storia d’Italia queste cose si sono già viste, ed erano i plebisciti fascisti.
Io non lo so se Grillo sia un santo o un santone, ma preferirei evitare di dargli i poteri di Benito Mussolini per doverlo capire.

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