Che si chiami Mattarella, come sembra volere il PD, o Imposimato, come vorrebbero i 5 stelle, o Feltri, o Vespa, o Prodi, o Bersani, o in qualsiasi altro modo, io ho alcune richieste per il futuro Presidente della Repubblica. Eccole.
- Che sia scelto da persone qualificate, sulla base della sua storia e dei suoi meriti, e non tramite referendum via web da una combriccola di persone che fino a ieri nemmeno sapevano chi fossero i candidati, perché la democrazia degli ignoranti ha francamente rotto il cazzo (e scusate il francesismo).
- Che sappia incoraggiare e rincuorare gli italiani, perché a volte siamo come dei bambini che hanno bisogno di essere coccolati (o di essere messi con le spalle al muro) per darci da fare.
- Che per una volta pensi ai giovani prima che agli anziani. Perché gli anziani non sono più i più deboli.
- Che ami la Costituzione, ma più ancora che ami lo spirito secondo cui quella Costituzione è stata scritta.
- Che esiga dai governanti – di qualsiasi parte politica siano – un comportamento meno demagogico e più concreto.
- Che sia in grado di arginare il populismo, il qualunquismo e il razzismo ormai dilaganti con l’esempio, con le parole, con la sua storia.
- Che sia in grado di farsi capire dagli italiani, cosa che pochi sanno fare.
- Che sia un po’ Pertini (ma non troppo) e un po’ Ciampi: onesto, semplice, concreto, con un alto senso del suo mestiere.
- Che non cada in facili tranelli che sicuramente gli tenderanno.
- Che non dia (volontariamente o meno) alibi ai politici.