Asterix
Pro
- Divertimento a più livelli, sia per i piccoli che per i grandi.
- Aiuta a far conoscere la geografia.
- Incuriosisce alla conoscenza storica.
- Valori etici di fratellanza e libertà.
- Età di lettura: dai 6 anni in su.
Contro
- Uso cartoonesco della violenza.
- Se animalisti: poco rispetto per i cinghiali.
Se avete dei figli, sapete bene che uno dei compiti più difficili e allo stesso tempo importanti del nostro “mestiere” di genitori è quello di fornire loro qualcosa di sano e contemporaneamente piacevole, di benefico e divertente. Che si parli di cibo, di giocattoli, di cartoni animati o di libri, il problema è più o meno sempre lo stesso: assecondare sì i loro gusti, ma anche cercare di proporre qualcosa che possa aiutarli a crescere meglio.
Lo si fa, da sempre, col cibo: ti piace la cioccolata? Benissimo, puoi mangiarne un po’, ma senza eccessi; e poi a cena però devi mangiare anche la pasta, la carne, la verdura, la frutta. Ci teniamo che i nostri figli crescano sani, e per questo cerchiamo costantemente dei modi per far piacere loro quei cibi che magari sembrano a prima vista meno appetibili di altri, ma che fanno meglio.
Lo facciamo col cibo e – almeno i più accorti di noi – lo facciamo anche con le varie forme di intrattenimento. Ti piace guardare la tv? Benissimo, puoi guardarla, per un certo tempo; e magari, oltre al cartone che ti piace tanto, proviamo a guardare insieme anche qualcosa che a suo modo può essere educativo?
Questa è, grossomodo, la filosofia. E sappiamo tutti bene che può essere efficace solo se applicata con sapienza: non possiamo mettere i nostri figli davanti a un documentario sulla vita di Pollock, o a un libro di Proust, o a cose noiosissime o fuori dalla loro portata; dobbiamo riuscire a proporre loro qualcosa di educativo ma, contemporaneamente, divertente. Qualcosa che non abbia come scopo primario la loro crescita personale, perché se così fosse se ne accorgerebbero subito e scapperebbero schifati; no, dobbiamo proporre loro qualcosa che prima di tutto li faccia divertire e appassionare, e che in secondo luogo insegni loro qualcosa (magari con la nostra mediazione).
Prodotti di questo tipo ne esistono parecchi, in tutti i campi: giochi, cartoni animati, film, fumetti, dischi, videogiochi e chi più ne ha, più ne metta. Solo che a volte non è facile trovarli; o, meglio, li si trova, ma non si è mai sicuri che possano andare già bene per il nostro bambino, per l’età che ha, per lo sviluppo emotivo e razionale che ha raggiunto. Prendiamo i film della Marvel: molto divertenti e appassionanti, ma ogni volta che ne esce uno non so mai se posso farlo vedere al pupo, almeno fino a quando non lo vedo io per intero in anteprima.
E allora ho pensato: perché non mettere online una qualche guida – ovviamente a puntate, e basata sulla mia esperienza personale – ai migliori fumetti, libri, film ecc. adatti ad un pubblico di bambini? Anzi, di più: adatti e consigliati a dei bambini e ai loro genitori? Da oggi, quindi, parte la lista di quelle opere di narrativa o fiction che ho già sperimentato coi miei figli e che mi sento di consigliare anche ai vostri, con ben specificati i pro e i contro, e le età di riferimento. Si comincia con Asterix.
Asterix: che cos’è
Asterix è un fumetto francese creato nel 1959 dallo sceneggiatore René Goscinny e dal disegnatore Albert Uderzo. Racconta le avventure degli abitanti di un villaggio di “irriducibili” galli, cioè di guerrieri che – unici in tutta la Gallia – sono riusciti a resistere all’avanzata delle truppe di Giulio Cesare: gli abitanti di questo villaggio sono in primo luogo l’astuto Asterix e il panciuto Obelix, ma anche il druido Panoramix, il cane Idefix, il capo Abraracourcix, il bardo Assurancetourix e tutta una serie di altri divertenti personaggi secondari.
La particolarità principale di questi galli – e il segreto della loro incredibile resistenza a Roma – è una particolare pozione magica che rende fortissimi e praticamente invincibili, pozione di cui solo il druido Panoramix conosce il segreto e che suscita le invidie di tutta Europa.
Asterix, Obelix e i loro amici si trovano così, tra una caccia al cinghiale e l’altra, a dover fronteggiare non solo gli attacchi dei romani, che preferirebbero di gran lunga stare lontani da quei fortissimi avversari, ma anche a dover correre in aiuto di amici di ogni dove: dall’Egitto alla Britannia, dalla Grecia all’Iberia, dall’Elvezia all’America, i guerrieri col nome che finisce in -ix hanno soccorso i bisognosi di mezzo mondo, sempre portando il loro buon cuore e i loro ceffoni.
Di cose da dire ce ne sarebbero ancora parecchie, ma lo spazio è tiranno; ulteriori informazioni le potete comunque trovare in questo articolo che ho scritto tempo fa sui più importanti personaggi del fumetto franco-belga.
Perché farlo leggere a dei bambini
Veniamo alle qualità della serie. Il primo (e forse più importante) pregio è che ai bambini dai 6 anni in su Asterix piace. Piace parecchio: mio figlio ne va matto e sono praticamente tre mesi che non riesco a fargli leggere nient’altro che le avventure del baffuto gallo; ma il mio ragazzino non è un caso particolare, visto che – a quanto mi dicono altri genitori che hanno qualche storia di Asterix in casa – le storie di Goscinny e Uderzo appassionano notevolmente i bambini delle elementari.
L’elemento cardine è di sicuro la comicità, che, tra l’altro, è giocata quasi sempre a più livelli: ci sono scene da tipica commedia slapstick che strappano sonore risate ai bambini ma anche giochi di parole e satire più complesse, che possono essere comprese solo dagli adulti. A mio figlio piacciono soprattutto le gag ricorrenti, che si ritrovano di episodio in episodio: in ogni storia aspetta la venuta dei pirati, che si trovano sempre, sfortunatissimi, ad aggredire proprio la nave in cui viaggiano Asterix e Obelix e quindi a venirne distrutti; oppure la permalosità di Obelix, che non sopporta di essere definito “grosso”; o ancora Assurancetourix e il suo tentativo di intonare un canto, stonatissimo, per gli eroi del villaggio e così via. Quindi Asterix piace perché è divertente, oltre a essere ben sceneggiato e ottimamente disegnato (e le cose ben fatte piacciono sempre).
Veniamo però anche ai pregi, per così dire, educativi. In primo luogo Asterix e Obelix viaggiano molto: a parte qualche rara storia in cui rimangono all’interno del villaggio, infatti, i due eroi si avventurano un po’ in tutta Europa (e anche al di fuori di essa), parodiando gli usi e i costumi dei tedeschi, degli inglesi, degli spagnoli, degli svizzeri e così via. Non mancano, anche nel fumetto, le cartine, ma leggere le avventure dei piccoli galli con un mappamondo o una cartina dell’Europa sottomano può essere un ottimo incentivo a imparare a conoscere la geografia, a capire che il mondo è molto più ampio – e variegato – della nostra piccola città.
C’è poi, chiaramente, anche un pregio dal punto di vista storico: certo, Asterix è un fumetto comico il cui obiettivo non è la veridicità storiografica, ma a furia di parlare di romani, Cesare, fenici, galli, Cleopatra, battaglie e così via qualche spunto per approfondire (da parte dei genitori) la tematica c’è.
Infine, non è da trascurare l’intento etico del fumetto. Goscinny non risparmia, ai suoi compatrioti, le prese in giro per lo sciovinismo e per certe manie, ma in generale Asterix e i suoi compagni sono l’emblema della Francia che resiste all’invasore straniero (e a volte anche al collaborazionismo), l’emblema dello spirito libero e mai domo. Un inno, insomma, alla libertà, all’autodeterminazione, alla resistenza che a un bambino di sicuro male non fa. Una resistenza e un nazionalismo che non sono però sinonimo di xenofobia: i nostri galli sono sempre amichevoli con gli stranieri e amano conoscere le tradizioni e la cultura dei popoli che incontrano nei loro viaggi, promuovendo un’idea di fratellanza spontanea e mai retorica.
Quali attenzioni bisogna avere
Detti i pregi, vediamo anche i difetti: perché Asterix è sì un bel fumetto, ma qualche cautela bisogna averla. Ad esempio bisogna tenere presente che nacque a fine anni ’50 e si sviluppò soprattutto negli anni ’60 e ’70, decenni in cui la rappresentazione della violenza era molto diversa da quella a cui siamo abituati oggi (almeno nella narrativa per bambini). Oggi, perfino nei cartoni animati dei supereroi, c’è spesso meno violenza di quanta non se ne veda in Asterix, in cui i ceffoni sono sempre cartooneschi, comici, ma pur sempre ceffoni sono. Quindi al proprio bimbo bisogna spiegare che non si può giocare a fare Asterix contro i romani prendendo a pugni i propri amici: dovrebbero già saperlo, ma è meglio essere chiari. In ogni caso, non ci sono mai morti e le botte hanno un effetto solo momentaneo.
Se poi siete convinti vegetariani, occhio a Obelix: la sua più grande passione è infatti quella di andare a caccia di cinghiali nella foresta, cosa che non gli provoca nessuna remora morale e che anzi lo esalta (e tra i poveri cinghiali, all’arrivo dei galli, regna decisamente il panico).
Da dove cominciare
Ok, mettiamo che vi abbia convinto e che adesso abbiate una gran voglia di leggere Asterix ai vostri figli: da dove cominciare?
Il formato delle storie di Asterix è quello tipico del fumetto francese: ogni avventura si sviluppa all’interno di un volume di 48 pagine (a loro volta divise generalmente in quattro strisce, e piuttosto corpose). Nonostante abbia più di cinquant’anni, le sue storie non sono numerosissime: nel periodo d’oro del personaggio uscivano una e anche due storie all’anno, ma dopo la morte di Goscinny il ritmo si è notevolmente rallentato. Basti pensare che l’ultimo volume, Asterix e i pitti, è il primo realizzato da una coppia di autori diversa da quella originale ed è uscito a ben 8 anni di distanza dal precedente (albi celebrativi esclusi).
Questo implica che Asterix non è un fumetto che si può trovare tutte le settimane o i mesi in edicola a pochi euro, ma è disponibile solo in volume e a prezzi da volume (anche se non proibitivi). Il che vuol dire anche che, nonostante siano relativamente poche, non tutte le storie sono facilmente reperibili. Il mio consiglio è cercare di procurarsi alcune raccolte di storie in fumetteria (ne è uscita una nei Miti Mondadori qualche anno fa, a cui bisogna aggiungere quella nei Classici del fumetto di Repubblica), raccolte che purtroppo stampano le storie in un formato più piccolo rispetto all’originale ma almeno consentono di risparmiare qualche soldo; oppure, se ve la cavate bene col Kindle, di scaricare a prezzi più contenuti le storie già disponibili per il dispositivo. Poi, quando vostro figlio si sarà innamorato del personaggio, i volumi potranno diventare degli ottimi regali di Natale o del compleanno.