
[continua su scuolachefarete.it]I professori possono essere “amici” dei loro studenti su Facebook o si rischia di invadere le sfere private gli uni degli altri, di perdere di vista il distacco necessario a giudicare, di confondere i ruoli? È una domanda d’attualità non solo in Italia, dove una scuola media ligure è nelle settimane scorse intervenuta per cercare di regolamentare la questione: il dibattito infatti è stato rinfocolato in questi giorni da un articolo di Repubblica che riguarda un insegnante torinese che sul social network inneggia a Hitler e alle stragi di ebrei e immigrati. Il professore in questione, delle cui generalità poco ci interessa, risulta in malattia da parecchio tempo ma, sostiene Repubblica, sarebbe ancora in contatto tramite Facebook con alcuni alunni del Liceo D’Azeglio.