Diario di una schiappa
Pro
- È onesto nel descrivere la vita al tempo delle scuole medie
- Affronta i temi più scabrosi dell'adolescenza con grande ironia
- La tecnica delle vignette facilita il passaggio dai fumetti alla prosa e viceversa
- Età di lettura: dai 10 anni in su
Contro
- Non ha una finalità educativa, quindi i suoi protagonisti sono spesso dei pessimi esempi
- Cercando di riprodurre la parlata dei giovanissimi, non ne aumenta il lessico né ne migliora la sintassi
L’estate è il periodo sicuramente dei compiti per le vacanze, del mare, della montagna e delle varie forme di animazione cittadina, ma per i nostri figli rischia di diventare anche il periodo della noia. Un buon modo per evitare che si attacchino come sanguisughe alla TV è però quello di proporre loro – come altre volte ho scritto – delle letture interessanti; letture che non “puzzino” di scuola, ma che possano in qualche modo stimolare la loro curiosità.
Sicuramente da questo punto di vista i libri “da grandi”, che parlano di cose nuove, vanno benissimo. Ad esempio quest’estate il mio primogenito ha iniziato a manifestare un interesse spasmodico per le avventure raccontate all’interno della serie di libri Diario di una schiappa di Jeff Kinney, una saga in realtà pensata per i ragazzi delle medie e non per uno che deve ancora andare in terza elementare; d’altronde, un primo volume gli era stato regalato per un compleanno, confidando nel fatto che fosse un buon lettore, e quando ha scoperto che dentro vi si parlava di ragazzini che si prendono in giro e si scaccolano, di insegnanti improponibili, di lezioni sul proprio corpo e di cose di questo genere vi si è letteralmente gettato a capofitto.
Forse non è la lettura didatticamente più adatta a lui, ma in realtà dentro non ci si trova niente di eccessivo e per ora lo legge assieme a me, quindi sono sempre presente per eventualmente spiegare e chiarire. Ma vediamo pregi e difetti di questo libro e dei suoi seguiti.
Diario di una schiappa: cos’è
Innanzitutto, bisogna dire che questa è una serie di romanzi scritti dall’americano Jeff Kinney e pubblicati a partire dal 2007, con un enorme successo di vendite in tutto il mondo, Italia compresa. Finora sono usciti otto volumi, con il nono in arrivo nel nostro paese il prossimo novembre: Diario di una schiappa, Diario di una schiappa – La legge dei più grandi, Diario di una schiappa – Ora basta!, Diario di una schiappa – Vita da cani, Diario di una schiappa – La dura verità, Diario di una schiappa – Si salvi chi può!, Diario di una schiappa – Guai in arrivo! e Diario di una schiappa – Sfortuna nera.
La caratteristica principale di questi libri emerge subito, all’apertura del volume: le pagine replicano quelle di un quaderno, con tanto di righe, e il testo è scritto con un font che imita la scrittura umana (in stampatello minuscolo) di un ragazzino delle medie; inoltre, in ogni pagina è presente almeno un disegno, una vignetta che viene usata per raccontare meglio una certa scena o per garantire un esito comico, anch’essa comunque realizzata in maniera almeno in apparenza un po’ infantile, come se l’avesse realizzata il protagonista della storia. L’effetto è quindi quello di essere effettivamente di fronte a un diario, anche perché la narrazione procede in prima persona sempre dal punto di vista di Greg, la “schiappa” del titolo.
Ma chi è questo Greg attorno a cui ruota tutto? È un normale ragazzino di 11 anni, non popolare né fortunato, che ha un fratello maggiore – Rodrick, aggressivo e non particolarmente intelligente –, uno minore – il piccolo Manny – e ovviamente una mamma e un papà. Questo l’impianto di base; poi ci sono ovviamente i compagni di scuola (su tutti l’infantile Rowley, ma anche la bella Holly) e gli altri parenti (come lo zio Charlie), con cui Greg si trova di volta in volta a vivere i consueti problemi della preadolescenza.
Perché è proprio di questo che i libri parlano: banalissime situazioni quotidiane, dalle feste scolastiche alle pulizie domestiche, dalle cene di Natale alle lezioni noiose, ma raccontate con uno stile sincero e con un buon senso dell’umorismo, che non lascia quasi mai a bocca aperta ma che comunque, a lungo andare, risulta piacevole. E bisogna anche considerare che, scritti nel modo in cui sono scritti, i libri in realtà sono molto più corti di quanto non possa sembrare, quindi si può dire che siamo davanti a raccontini simpatici e senza troppe pretese, ma proprio per questo piacevoli e scanzonati.
Perché farli leggere a dei bambini
Perché di fatto mi sembrano essere degli ottimi libri per avviare alla lettura i ragazzini: parlano di cose che conoscono fin troppo bene ma lo fanno in maniera simpatica; usano un linguaggio molto vicino a quello dei ragazzini delle medie, sia a livello di sintassi che di lessico; sfruttano i disegni, creando un connubio tra prosa e fumetti molto particolare.
E poi, l’elemento più interessante per i bambini e i ragazzini è che Kinney non ha paura di affrontare temi “scabrosi” come le cotte, gli scherzi scemi, i litigi infantili, le prese in giro tra compagni e nei confronti dei professori e così via; insomma, per quanto non ci sia nulla di scandaloso o sconveniente, è un libro che a un ragazzino può sembrare molto meno edulcorato della media, e quindi interessante.
Quali attenzioni bisogna avere
Come detto, il fatto che non abbia intenzione di essere educativo o moralistico è da un lato un pregio, perché attira i ragazzini come il miele con le api, ma dall’altro anche un limite: all’interno vi si trovano narrati con grande copiosità scherzi di dubbio gusto, atteggiamenti sciocchi e così via; e anche se vengono ridicolizzati, un ragazzino non particolarmente educato o intelligente può trovarvi degli spunti per continuare la propria carriera da monello. Quindi, attenzione a chi lo fate leggere.
Ma se avete un bimbo in gamba, di cui vi potete fidare – o se lo leggete assieme a lui –, non ci sono particolari attenzioni da mettere in campo.
Da dove cominciare
L’elenco dei volumi ve l’ho già dato sopra, ma sappiate che ogni libro è sostanzialmente autosufficiente, quindi potete cominciare a leggere da dove vi pare (anche se partire dall’inizio è comunque consigliabile).
Se poi volete testare la saga in maniera più veloce, tra il 2010 e il 2012 sono usciti anche tre film tratti dai libri di Kinney: Diario di una schiappa, Diario di una schiappa 2 – La legge dei più grandi e Diario di una schiappa 3 – Vita da cani.