Come promesso, ho raccolto i dati del sondaggio che vi ho proposto un paio di giorni fa, li ho elaborati e ora ve li mostro, con qualche parola di commento.
Diciamo subito che i risultati coinvolgono un campione di circa 150 intervistati: troppo poco per pretendere che queste stime fotografino la reale situazione italiana; e, d’altronde, non era questo il mio intento. Io volevo, piuttosto, capire come la pensate riguardo allo stile con cui viene solitamente spiegata la filosofia. Come vedrete, alcune risposte erano abbastanza prevedibili, ma altre sono inattese.
Il campione
Intanto cerchiamo di capire di chi stiamo parlando. Fortunatamente – perché questo era proprio il mio obiettivo – hanno risposto persone di diverse fasce d’età (anche se circa un terzo dei partecipanti ha un’età compresa tra i 22 e i 25 anni e quindi è abbastanza giovane).
Visto che ci siamo, vediamo anche le scuole di provenienza (cliccate sul grafico per ingrandirlo).
La filosofia ti piace?
Passiamo ora a una delle domande decisive: la filosofia ti piace? E quanto può aver influito il professore nel tuo amore o disamore verso questa materia? Come potete vedere qui di seguito, se più della metà degli intervistati è felice di come l’ha studiata al liceo, quasi il 44% pensa che la filosofia gli sia stata insegnata male. In pratica, abbiamo un’utenza spaccata.
E come ti è stata insegnata?
Lezione frontale tutta la vita, almeno a giudicare dalle vostre esperienze: l’89% di voi, infatti, afferma che il suo insegnante faceva lezione parlando sempre lui o al massimo movimentando il discorso con un po’ di interazione con gli alunni (ma non troppa). Le altre tipologie di lezione – quella dialogata, quella basata sulla discussione, quella che sfrutta l’apprendimento cooperativo – hanno percentuali irrisorie; e faccio notare che più del 5% degli intervistati dice che il prof o non faceva lezione, o parlava di cose che non c’entravano nulla con la materia.
I voti per i vostri prof, invece, sono stati particolarmente variegati: più della metà di voi dà un voto superiore al 7 al proprio insegnante, ma più di un terzo non gli dà nemmeno la sufficienza.
Risultati molti simili per quanto riguarda l’eloquenza e l’abilità retorica del docente, mentre la capacità di mantenere l’attenzione in classe non sempre vi soddisfa: circa la metà di voi infatti non dà la sufficienza al suo vecchio insegnante, segno, credo, che per molti di voi la lezione di filosofia dovesse risultare abbastanza noiosa.
La filosofia che avreste voluto
Interessante, almeno dal mio punto di vista, quello che avete risposto quando vi ho chiesto che tipologia di lezione avreste voluto esplorare, oltre a quella che il vostro docente solitamente vi proponeva. Nessuno, e dico proprio nessuno, vorrebbe una lezione frontale classica, mentre quella dinamica se la cava piuttosto bene; a trionfare è però la lezione dialogata, col 40% delle preferenze: vi sarebbe piaciuto, insomma, che il professore costruisse la lezione di volta in volta assieme a voi. È un’indicazione interessante, ma c’è anche da dire che creare ogni volta una lezione di questo tipo è una fatica quasi improba.
Gli appunti
Concludiamo, in velocità, affrontando il tema degli appunti. Più dell’83% di voi prendeva appunti, anche se era quasi sempre facoltativo (solo il 18% di voi era infatti obbligato ad appuntarsi il contenuto delle spiegazioni). Molto variegato invece quanto accadeva quando si trattava di studiare: circa due intervistati su tre studiavano sia sul libro che sugli appunti, mentre più o meno alla pari gli altri si dividevano tra chi studiava solo sul libro e chi studiava solo sugli appunti. C’è da dire che tra quelli che studiavano solo sugli appunti c’è una buona percentuale di ventenni, ma si trova anche qualche trentenne; gli over 35 invece studiavano sempre sul libro, o da solo o con l’aggiunta degli appunti.
Gli appunti venivano poi scelti soprattutto per la loro praticità e per il fatto che permettevano di studiare più in fretta, mentre chi optava per il libro lo faceva per avere un punto di vista diverso da quello dell’insegnante. Tre quarti degli intervistati trovavano poi il libro non particolarmente difficile o comunque gestibile, mentre solo il 18% lo reputava troppo complesso; paradossalmente, a trovarlo troppo difficile non sono i 18enni o i 20enni, ma soprattutto i 30-40enni (anche se c’è da dire che avevano spesso manuali noti per la loro complessità). Infine, ultima nota sulla capacità di prendere appunti: solo una parte minima di voi ha imparato a farlo grazie a lezioni specifiche, e quindi siete quasi tutti autodidatti. Il momento decisivo, per imparare, è stato decisamente al liceo.