In questi giorni ho letto lamentele di tutti i tipi sulla scuola, ormai troppo “facile” e utile solo a creare gente che non pensa. E anche sui ragazzi di oggi, su cui scarichiamo tutti i mali del mondo, perché sarebbero pigri, incostanti, demotivati, teledipendenti, cellulardipendenti e così via.
Le solite cose, insomma, che ogni generazione scrive della generazione successiva, e che riemergono – costanti e identiche – ad ogni proposta di riforma della scuola. Niente di nuovo sotto il sole. Da questo punto di vista, noi italiani non sorprendiamo mai: la scuola non forma e i giovani sono la rovina della società.
Per la Giornata della Memoria
I temi delle lezioni
All’atto pratico ci sarà sicuramente qualche piccola imperfezione, ma già così è la miglior Giornata della Memoria a cui io abbia mai partecipato, sia per la varietà dei temi, sia perché i ragazzi, per una volta, sceglieranno liberamente cosa approfondire e saranno i reali protagonisti della giornata.
Anche perché il ricordo è bello quando non è celebrazione, ma scoperta, novità, motore per il futuro. Avercene, anche tra gli adulti, di persone “pigre”, “demotivate”, “aiutate” e “facilitate in tutto” che abbiano però ancora questa voglia di essere protagoniste, di approfondire, rimanere curiose, scoprire, provare.